Perquisizioni GdF all'Anas: inchiesta su tangenti e appalti pilotati
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Direttore: Alessandro Plateroti

Perquisizioni GdF all’Anas: inchiesta su tangenti e appalti pilotati

Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni presso varie sedi Anas nell’ambito di un’indagine per corruzione e appalti pilotati.

Il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano ha recentemente eseguito una serie di perquisizioni in diverse sedi dell’Anas. Le operazioni hanno avuto luogo a Roma, Torino e Milano, e si inseriscono in un’ampia indagine condotta dalla procura milanese su reati gravi come la corruzione, la turbativa d’asta e la rivelazione di segreto d’ufficio. L’inchiesta ha l’obiettivo di fare luce su presunti casi di tangenti legati all’assegnazione di appalti pubblici per la costruzione e manutenzione di infrastrutture stradali.

Guardia di Finanza

Le accuse: appalti truccati in cambio di mazzette

Secondo gli inquirenti, l’inchiesta riguarda principalmente alcuni appalti relativi alla realizzazione di strade tra la Lombardia e il Nord-Est. Le indagini ipotizzano che tali appalti siano stati pilotati in cambio di mazzette che oscillano tra i 300 e i 400 mila euro. Si sospetta che queste somme siano state versate per favorire l’assegnazione di lavori dal valore complessivo di circa 400 milioni di euro. L’operazione della Guardia di Finanza, supportata da acquisizioni documentali, ha coinvolto non solo l’Anas ma anche diverse società private, manager e funzionari.

Tra le imprese oggetto delle indagini spicca il Consorzio stabile SIS, facente capo alla famiglia Dogliani, noto per la gestione di diverse concessioni autostradali. Tra i progetti sotto il controllo del consorzio vi sono la Torino-Ivrea-Quincinetto e la diramazione Torino-Pinerolo, oltre a varie infrastrutture autostradali piemontesi. Nel registro degli indagati figurano nove persone, tra cui due dipendenti dell’Anas, facente parte del gruppo FS.

GDF: le conseguenze per il settore pubblico

Questa inchiesta rappresenta un grave colpo per il sistema di appalti pubblici, già spesso criticato per la mancanza di trasparenza. Il coinvolgimento di dipendenti pubblici e aziende private nelle pratiche di corruzione mette nuovamente in discussione la correttezza delle procedure di gara. L’accertamento delle responsabilità, se confermate, potrebbe portare a pesanti conseguenze sia sul piano giudiziario che su quello reputazionale per i soggetti coinvolti.

Le perquisizioni e le indagini proseguono, con la magistratura milanese determinata a fare chiarezza su una vicenda che mette a rischio la fiducia nel sistema degli appalti pubblici in Italia.

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ultimo aggiornamento: 3 Ottobre 2024 18:33

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